«Il mio futuro è in Carnia e vorrei che fosse così per tanti altri giovani». Angela D’Agaro ha 24 anni e, dopo alcune esperienze all’estero, ha deciso di rientrare in Friuli per costruire qui il suo avvenire.
Dopo la laurea in Ingegneria gestionale all’Università di Udine, conseguita lo scorso 30 ottobre con un lusinghiero 110 e lode, impreziosita da alcune esperienze fuori dai confini regionali, dal 4 novembre è entrata nell’azienda di famiglia, la Autotrasporti D’Agaro con sede nella zona industriale di Amaro. Una realtà storica, nata oltre un secolo fa a Rigolato, e oggi in piena espansione. Ad affiancarla ci sono papà Angelo, amministratore unico, e il fratello Stefano. «Ora – racconta Angela – mi occupo di bolle e ordini. Ho voluto cominciare dal “basso” e sono contenta di fare la gavetta. Dopo le esperienze estere ho voluto subito entrare in azienda e calarmi in questa realtà».
Soprattutto nell’ultimo anno la tua vita si è concentrata in luoghi ben diversi da Amaro.
«Prima di laurearmi ho passato quattro mesi in Canada per un’esperienza di studio, e poi ho trascorso un periodo altrettanto lungo in Polonia, dove mi sono fatta le ossa nell’ufficio di un’azienda di logistica affiliata a un’impresa di autotrasporti. Qui mi sono occupata della fase “4PL”, quarta parte logistica, una sorte di “torre di controllo” della rete logistica. Un’esperienza altamente formativa e che mi ha consentito di migliorare molto il mio inglese, la lingua con la quale ho elaborato la tesi di laurea. Ma ho sempre pensato al mio domani in Carnia».
E il futuro, come lo immagini?
«Sempre nella mia terra. Ho viaggiato molto, ho avuto la possibilità di scoprire culture e modi di pensare differenti, ma il mio cuore è sempre rimasto qui. Consiglio a tutti di trascorrere almeno un anno fuori, ma sento che il mio posto è in Carnia. Non mi vedrei altrove, soprattutto per i legami affettivi e non soltanto».
Ma come vedi il domani della terra carnica?
«Amaro, Tolmezzo e Villa Santina, per citare degli esempi, sono zone abbastanza industrializzate e le eccellenze non mancano. Bisogna partire dai giovani e investire. Peccato che molti ragazzi, ma non soltanto loro, spesso non si rendano conto della ricchezza che c’è qui sotto il profilo industriale, preferendo magari guardare altrove. In Carnia, invece, ci sono tante imprese che spiccano a livello globale, ma non sono “pubblicizzate” e valorizzate come meriterebbero».
Vieni da una famiglia che ha creato un’impresa radicata sul territorio. Quali insegnamenti ti hanno trasmesso?
«Anzitutto, il giusto approccio al lavoro. Entrambi i genitori hanno fatto sacrifici a livello di tempo ed energia, sono un esempio e non smetterò mai di ringraziarli. Mi hanno insegnato a lavorare con tenacia e a non pensare mai di essere “arrivata”. Tutto ciò che abbiamo, di materiale e non, è frutto di duro lavoro. Ogni giorno, non facendo la morale ma dimostrandolo sul campo, hanno fatto vedere che cosa voglia dire costruire qualcosa. Papà Angelo non mi ha mai spinto a venire in azienda, ma per me entrarci è stato un percorso naturale, come accaduto per mio fratello Stefano. Per entrambi è un orgoglio far crescere la Autotrasporti D’Agaro, giunta alla quinta generazione».
Oltre al lavoro, in che modo vedi il tuo domani come donna?
«L’aspirazione è quella di avere una famiglia e conciliare al meglio questo tipo di impegno con il lavoro. La mia vita non dovrà girare solamente intorno al’azienda, ma non intendo tralasciare laAutotrasporti D’Agaro perché voglio costruirne le fortune nei prossimi decenni. Ci sono tanti esempi di donne in carriera che sanno portare avanti tutti e due gli aspetti. Io non intendo rinunciare a nulla».
Dopo la laurea in Ingegneria gestionale all’Università di Udine, conseguita lo scorso 30 ottobre con un lusinghiero 110 e lode, impreziosita da alcune esperienze fuori dai confini regionali, dal 4 novembre è entrata nell’azienda di famiglia, la Autotrasporti D’Agaro con sede nella zona industriale di Amaro. Una realtà storica, nata oltre un secolo fa a Rigolato, e oggi in piena espansione. Ad affiancarla ci sono papà Angelo, amministratore unico, e il fratello Stefano. «Ora – racconta Angela – mi occupo di bolle e ordini. Ho voluto cominciare dal “basso” e sono contenta di fare la gavetta. Dopo le esperienze estere ho voluto subito entrare in azienda e calarmi in questa realtà».
Soprattutto nell’ultimo anno la tua vita si è concentrata in luoghi ben diversi da Amaro.
«Prima di laurearmi ho passato quattro mesi in Canada per un’esperienza di studio, e poi ho trascorso un periodo altrettanto lungo in Polonia, dove mi sono fatta le ossa nell’ufficio di un’azienda di logistica affiliata a un’impresa di autotrasporti. Qui mi sono occupata della fase “4PL”, quarta parte logistica, una sorte di “torre di controllo” della rete logistica. Un’esperienza altamente formativa e che mi ha consentito di migliorare molto il mio inglese, la lingua con la quale ho elaborato la tesi di laurea. Ma ho sempre pensato al mio domani in Carnia».
E il futuro, come lo immagini?
«Sempre nella mia terra. Ho viaggiato molto, ho avuto la possibilità di scoprire culture e modi di pensare differenti, ma il mio cuore è sempre rimasto qui. Consiglio a tutti di trascorrere almeno un anno fuori, ma sento che il mio posto è in Carnia. Non mi vedrei altrove, soprattutto per i legami affettivi e non soltanto».
Ma come vedi il domani della terra carnica?
«Amaro, Tolmezzo e Villa Santina, per citare degli esempi, sono zone abbastanza industrializzate e le eccellenze non mancano. Bisogna partire dai giovani e investire. Peccato che molti ragazzi, ma non soltanto loro, spesso non si rendano conto della ricchezza che c’è qui sotto il profilo industriale, preferendo magari guardare altrove. In Carnia, invece, ci sono tante imprese che spiccano a livello globale, ma non sono “pubblicizzate” e valorizzate come meriterebbero».
Vieni da una famiglia che ha creato un’impresa radicata sul territorio. Quali insegnamenti ti hanno trasmesso?
«Anzitutto, il giusto approccio al lavoro. Entrambi i genitori hanno fatto sacrifici a livello di tempo ed energia, sono un esempio e non smetterò mai di ringraziarli. Mi hanno insegnato a lavorare con tenacia e a non pensare mai di essere “arrivata”. Tutto ciò che abbiamo, di materiale e non, è frutto di duro lavoro. Ogni giorno, non facendo la morale ma dimostrandolo sul campo, hanno fatto vedere che cosa voglia dire costruire qualcosa. Papà Angelo non mi ha mai spinto a venire in azienda, ma per me entrarci è stato un percorso naturale, come accaduto per mio fratello Stefano. Per entrambi è un orgoglio far crescere la Autotrasporti D’Agaro, giunta alla quinta generazione».
Oltre al lavoro, in che modo vedi il tuo domani come donna?
«L’aspirazione è quella di avere una famiglia e conciliare al meglio questo tipo di impegno con il lavoro. La mia vita non dovrà girare solamente intorno al’azienda, ma non intendo tralasciare laAutotrasporti D’Agaro perché voglio costruirne le fortune nei prossimi decenni. Ci sono tanti esempi di donne in carriera che sanno portare avanti tutti e due gli aspetti. Io non intendo rinunciare a nulla».